Tavolo rotondo intarsiato Rolo, del 1800
Tavolo Rolo con un particolare piede centrale che conserva ancora le caratteristiche delle produzioni più antiche della rinomata zona.
È infatti tornito in noce e non presenta nessuna aggiunta di intarsi ed elementi decorativi a marquetterie tipici delle produzioni più recenti.
Anche il piano è decorato in maniera riconducibile al periodo precedente a quello della “grande” produzione, è avvitato al piede ed è riccamente decorato con tanti tasselli disposti in maniera geometrica principalmente in acero, ciliegio e noce nelle varie tonalità.
Epoca prima metà dell’800′
Misure: Diametro cm 106 – Altezza cm 78
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(R,SD) R,SF
Per saperne di più:
L’Intarsio
Ha origini antichissime la tecnica dell’intarsio. In Egitto, infatti, intarsi in avorio e legno apparivano già al tempo della prima dinastia su cofanetti decorati con motivi geometrici trovati in molte tombe. Già nella quarta dinastia, inoltre, l’intarsio era usato per i mobili, come in alcune portantine con ebano intarsiato con geroglifici d’oro.
In Asia Minore, invece, l’intarsio di pietre dure e conchiglie (madreperla) era comune. Molti oggetti d’uso comune presentavano piccole decorazioni intarsiate di lavoro pregiato, come tavolette da gioco, strumenti musicali e mobili di lusso. Analogamente, nel mondo cretese si trovano preziose figurine con intarsio di cristallo di rocca, madreperla, legno e oro su steatite.
Nel mondo greco più antico, tuttavia, si trovano riferimenti letterari ad oggetti d’importazione dall’Oriente, dove la tradizione artigiana dell’intarsio continuava. Per esempio, gli intarsi eburnei di Assur e quelli lignei di tasso e bosso di Gordion documentano questa tradizione, appartenenti a mobili o arredamenti.
L’intarsio appare intorno al III secolo a.C. in Asia Minore e, col passare del tempo, si diffonde in Europa, particolarmente in Italia, dove compare come “tarsia” durante l’Impero romano. Scatole e oggetti di legno erano generalmente coperti di stucco e pittura; tuttavia, l’uso del legno al naturale esigeva abili intarsiatori. Alla fine del XV secolo, inoltre, si ricorreva alla tintura del legno. Il contrasto dei toni chiari e scuri si otteneva usando legni diversi come ebano, cipresso, bosso e noce. Le ombreggiature, infatti, si ottenevano annerendo il legno col ferro rovente.
L’invenzione della tintura del legno per bollitura è attribuita a fra Giovanni da Verona, sebbene alcuni la attribuiscano ai fratelli Lendinara. Inizialmente, la tarsia “certosina” consisteva in tasselli di legno intarsiati con figure semplici e stilizzate.
In conclusione, la tecnica dell’intarsio ha attraversato secoli di storia, evolvendosi e adattandosi alle diverse epoche e culture, mantenendo sempre il suo fascino e la sua complessità.
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