Dipinto antico “San Giuseppe con bambino”, olio su tela
Scuola romana.
Misure: cm 85 x 70
Epoca: 1700
Nella serenità che trasmette questo dipinto risiede tutta la sua forza, la pacatezza del san Giuseppe ed il gesto delicato del bambino.
Questa tipologia di soggetto, che ci mostra la tenerezza di una scena di intimità familiare, si concilia perfettamente con i modi eleganti di una pittura così luminosa e accurata, profondamente derivata dalla lezione raffaellesca, ma anche direttamente debitrice verso i grandi maestri che hanno caratterizzato l’epoca precedente, così Carlo Maratta o ancor più Guido Reni, pittori che hanno voluto rappresentare una bellezza idealizzata mediante i canoni della più pura tradizione classica.
Cornice intagliata e dorata coeva.
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Nel 1700, i pittori a olio preparavano i colori artigianalmente, mescolando pigmenti naturali in polvere con olio, di solito olio di lino, che fungeva da legante. I pigmenti arrivavano da diverse fonti: minerali come il lapislazzuli per ottenere il prezioso blu oltremare o la malachite per il verde; vegetali come l’indaco, estratto da piante tintorie; e animali come la cocciniglia, usata per produrre il carminio. Alcuni artisti, inoltre, creavano pigmenti sintetici rudimentali attraverso tecniche alchemiche, come nel caso del bianco di piombo o del giallo di Napoli.
Per preparare il colore, i pittori pestavano finemente il pigmento, poi lo mescolavano con l’olio su una lastra di marmo usando un mazzeruolo, una sorta di rullo. Dopo la preparazione, spesso utilizzavano il colore subito, oppure lo conservavano in piccoli contenitori improvvisati, come vesciche animali o conchiglie, poiché all’epoca non esistevano ancora i tubetti.
Molti pigmenti risultavano tossici, come il bianco di piombo o il verde smeraldo a base di arsenico. Inoltre, non tutti i colori resistevano alla luce o al tempo: alcuni tendevano a scolorire. Per questo motivo, molti pittori preferivano prepararsi da soli i colori, mentre altri si rivolgevano a speziali o artigiani del colore.
In conclusione, realizzare i colori nel Settecento richiedeva conoscenze tecniche, abilità manuale e un’attenta scelta dei materiali. I pittori non si limitavano a dipingere: partecipavano attivamente alla creazione dei propri strumenti, combinando arte, artigianato e rudimenti di chimica.
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